La serie si concentra principalmente sul periodo più controverso del di regno di Elisabetta II, dove la popolarità della monarchia ha toccato i minimi storici.Molti sono stati gli eventi raccontati: dalla separazione pubblica di Carlo e Diana, quella del principe Andrea e Sarah Ferguson, il divorzio e il nuovo matrimonio della principessa Anna, le intercettazioni telefoniche di Carlo e Camilla,l’incendio al castello di Windsor fino alla controversa intervista di Diana per la BBC.Imelda Staunton porta in scena una Elisabetta più sensibile, travolta da una serie di avvenimenti che la toccano da vicino senza mai scalfirla.La regina vive in una “gabbia dorata” senza rendersi conto del cambiamento che la circonda. Le viene attribuita la «Sindrome della regina Vittoria», che la porta a non comprendere l’evolversi del tempo.Piano piano tutto crolla e il suo “castello dorato”diventa un mucchio di macerie (molto intenso e significativo l’abbraccio di Elisabetta e Filippo con lo sfondo del castello di Windsor ridotto in cenere).Il Carlo di Dominic West vuole affermare se stesso e fa di tutto per farlo. È troppo sicuro di stesso, ma manca di quella malinconia e tristezza che è stata il punto forte del Carlo interpretato da Josh O’Connor.La Diana di Elizabeth Debicki è semplicemente perfetta. Lotta per far emergere la sua verità, senza valutare le conseguenze.La Debicki ha fatto un lavoro eccellente, soprattutto nella mimica.Il cast è di alto livello, ma manca qualcosa. Potevano osare di più.Si ha sensazione di avere davanti un bellissimo puzzle dove i pezzi non combaciano perfettamente.Resta comunque un prodotto di alto livello e merita di essere visto. Navigazione articoli Luca Guadagnino e i cannibali teenager di Bones and All Golden Globe 2023: ecco tutte le nomination di quest’anno