La serie televisiva ispirata al “Colpo di Anversa”, il furto compiuto in Belgio nel 2003 al World Diamond Center dal palermitano Leonardo Notarbartolo, arriva in streaming dal 13 ottobre.
Everybody Loves Diamonds,
una rapina impossibile ma realmente accaduta, diventa una serie tv per Prime Video. Annunciata ormai tre anni fa, la serie vedrà finalmente la luce da venerdì 13 ottobre in streaming (ovviamente), ed è stata presentata oggi, mercoledì 11 ottobre, a Roma, alla presenza del cast, del regista, dei produttori e degli autori.Everybody Loves Diamonds è quella che in gergo chiameremmo una “heist series”, una serie tv con al centro una rapina, un genere che va molto di moda e piace al pubblico come ha dimostrato il fenomeno La Casa di Carta.
La trama
La serie in otto episodi segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da Leonardo Notarbartolo che, con un piano geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni di dollari.
LE DICHIARAZIONI DALLA CONFERENZA DI EVERYBODY LOVES DIAMONDS
Alla conferenza stampa di presentazione della serie Everybody Loves Diamondsdi Prime Video hanno preso parte Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta (che interpreta la moglie di Notarbartolo), Gian Marco Tognazzi (l’esperto di allarmi), Carlotta Antonelli (l’esperta di serrature), Leonardo Lidi, il regista Gianluca Maria Tavarelli e lo sceneggiatore Michele Astori.
Michele Astori, sceneggiatore: il colpo vero è del 2003 un altro mondo in termini tecnologici e di invadenza del digitale. La scelta è stata di portarlo nel contemporaneo, portarla nel nostro tempo, cercando di modificare e aumentare le complicazioni tecnologiche del colpo. Dall’altro lato il colpo lo abbiamo tradito, abbiamo mantenuto alcuni enigmi, come Notabartolo è finito in carcere, chi lo ha tradito. La famiglia l’abbiamo modificata, abbiamo avuto modo di dialogare con i ladri. Abbiamo poi lavorato sulla traccia della commedia all’italiana che ha dentro anche la componente heist, che abbiamo voluto riportare al confronto con la contemporaneità.
Tavarelli: la differenza principale tra girare un film, magari piccolo come ho fatto io in passato, e girare una serie di questo tipo è la produzione che hai dietro. Poi per me c’è sempre dietro lo stesso lavoro, ci metto lo stesso impegno. La differenza è la potenza produttiva dietro.
Kim Rossi Stuart: sono entrato nella produzione in corsa e un po’ trafelato perchè si è sovrapposto con un altro lavoro. La cifra stilistica che io ho inteso di questa serie è quella della commedia, quella è stata la chiave, abbandonarsi a una divisione di commedia, a volte un cincincin sopra le righe volutamente. Un “fare le facce” come si dice in gergo, volutamente fumettistica. Lo abbiamo incontrato un po’ prima delle riprese il vero Leonardo ma non volevo che fosse la chiave di accesso a questa storia, a questo personaggio. In una commedia volevo che vincessero altri aspetti. Però l’incontro con Leonardo è stato fortissimo e scatenante di una serie di cose ma non c’è stato il tempo di fargli il “calco” nella mimica, la voce. Abbiamo cercato di lavorare un po’ sul torinese perché nel nostro paese ogni regione ha la sua anima. Lui si presenta come una persona molto mite, con una forte passione per la sua professione (perché lui la considera così), ha una sua deontologia. Non voglio fare apologie strane ma il suo rifiuto verso le armi è un qualcosa che apprezzo, così come il suo colpire chi più ha da un punto di vista economico.
Anna Foglietta (è la moglie di Leonardo): “il vero Leonardo ha iniziato a scrivermi su Instagram, non sapevo se rispondergli o meno. Poi è venuto sul set, l’ho conosciuto e condivido quello che ha detto Kim sul suo lato rispetto del proprio lavoro. Un giorno sul set ho detto “truffare” e lui mi ha ripreso perché non truffa ma ruba è diverso.”
Foglietta: “la mia Anna ha tante anime, è una donna tradita dall’uomo che amava. Vi consiglio di spararvi la serie in una sera perchè ha tante sfaccettature, ti fa vivere tante cose. Girare ad Anversa è stato bellissimo, mi ha rubato il cuore è una città vivace, viva, siamo arrivati c’era un contest sulla musica elettronica, ogni sabato c’era qualcosa. Altro che Roma…una sera Kim ci ha regalato una spettacolare Amatriciana”.
Tognazzi: “Ghigo è un provinciale con l’ambizione di essere un altro. Si veste in modo sfarzoso, l’ho immaginato come un uomo che sogna Milano, sogna un’altra vita, ama le donne, per quello ha 3 mogli e 5 figli, potrebbe essere un tronista di Uomini e donne senior, ma è anche un allarmista, che si preoccupa di tutto. Però si fida di Leonardo. Ma è una persona qui manca equilibrio. Un lavoro che ho amato, mi è piaciuto lavorare con tutti a partire da Kim Rossi Stuart con cui siamo cresciuti insieme e lo stimo. C’era una produzione potente che ci ha permesso di fare cose che normalmente non siamo in grado di fare, e questo ti fa lavorare in modo più leggero, anche se è stato duro.”