All’attore 52enne Eric Dane è stata recentemente diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica, meglio conosciuta come SLA o malattia di Lou Gehrig. A rivelarlo è stato lo stesso Dane ai microfoni di People ai quali ha affermato che, nonostante la tremenda notizia, non si fermerà: continuerà a lavorare finché potrà.

Mi è stata diagnosticata la SLA. Sono grato di avere la mia amata famiglia al mio fianco mentre affrontiamo questo nuovo capitolo della mia vita. Mi sento fortunato di poter continuare a lavorare e non vedo l’ora di tornare sul set di ‘Euphoria’ la prossima settimana. Però adesso vi chiedo gentilmente di rispettare la privacy di me e della mia famiglia in questo periodo“.

I fan si sono stretti intorno all’attore e sui social sono già migliaia i commenti pieni di affetto, in cui molti utenti hanno espresso il loro supporto alla star di Hollywood.

Durante un’intervista rilasciata nel podcast di Dax Shepard, Eric Dane ha rivelato che è stata la produzione di Grey’s Anatomy a indicargli la porta d’uscita: Non me ne sono andato, penso che mi abbiano lasciato andare. Non dico che mi abbiano lasciato andare per questo motivo, ma sicuramente non ha aiutato. Stavo iniziando a diventare, come capita con la maggior parte degli attori che hanno trascorso molti anni in una serie tv, molto costoso per il network. E il network sa che la serie tv farà quello che deve fare indipendentemente da chi continuerà a farne parte. Finché avranno la loro Grey, andrà bene. Non ero lo stesso che avevano assunto e l’avevo capito perfettamente quando mi hanno licenziato. Shonda Rhimes è stata davvero fantastica. Ci ha protetti ferocemente, pubblicamente e privatamente. Ma è probabile che io sia stato licenziato. Non mi hanno, però, detto ‘Sei licenziato’, ma semplicemente: ‘Non tornerai’”.

L’attore ha anche parlato di Cale, il personaggio che interpreta in Euphoria, che nasconde il suo orientamento alla moglie e al figlio Nate (interpretato da Jacob Elordi): “Sono pienamente consapevole di essere un attore etero che interpreta un personaggio gay. La comunità gay mi ha supportato enormemente e non ci sono state polemiche. Cale è un personaggio problematico, ha compiuto azioni non belle. Non so cosa significa essere come Cale, ma so cosa significa avere una doppia vita. Le circostanze non sono proprio le stesse di Cale, ma non importa. Quando metti su una facciata, e quando ti stai comportando in un certo modo davanti alcune persone e in un altro modo davanti altre, è qualcosa che trascende le circostanze e non è bello“.

Di Martina Bernardo

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical

Lascia un commento