Proiezione ufficiale oggi, giovedì 27 marzo ore 19.00 – Multicinema Galleria (Bari) – Al termine della proiezione Q&A con il regista Daniele De Michele (DonPasta)

Sarà presentato domani in Concorso per il Cinema Italiano al Bif&st di Bari, I Mastri, terzo documentario, dopo I Villani e Naviganti , per il pugliese Daniele De Michele noto come DonPasta , scrittore, regista , performer, considerato dal New York Times, uno dei più inventivi attivisti del cibo. Il documentario è prodotto da Colibrì Film e Audioimage in collaborazione con Rai Cinema, Vox Communication e Fermento e con il sostegno di Film Commission Regione Campania. Realizzato in parte a Novoli (Lecce), si avvale delle risorse del POC Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.7., nell’ambito dell’intervento “Promuovere il Cinema 2024”. Con “I Mastri” , De Michele continua a studiare il patrimonio materiale e immateriale italiano attraverso un approccio antropologico. Dopo il cibo, ha perlustrato l’Italia per dieci anni alla ricerca di artigiani sparsi nella penisola, raccontando la loro strenua resistenza allo spirito del tempo che li vorrebbe prossimi all’estinzione. Sei Mastri costruiscono i loro manufatti partendo dalla materia bruta: la terra, il legno, il vetro e la pietra. La trasformano e la plasmano attraverso la forza degli elementi naturali: acqua, fuoco e aria. Due alabastrai di Volterra, una giovane liutaia napoletana, dei fabbricanti di pentole di argilla in Romagna, un costruttore di tamburi alle pendici del Vesuvio, un ragazzo senegalese che impara a fare il vetro e Murano, un maestro d’ascia veneziano. Il lavoro li porta a osservare il mondo che cambia, la chiusura delle botteghe, la produzione in serie e la fine della trasmissione dei saperi. Tutto si sintetizza in un’opera effimera e simbolica che ogni anno, da secoli, si costruisce con legno patata a Novoli, nel Salento. Metafora del mito di Sisifo, della pietra che si continua a far salire nonostante tutto, perché i mastri, tenaci e orgogliosi, restano a resistere alle intemperie ea difendere l’eternità delle loro conoscenze.

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