Dopo che Jamie Miller (Owen Cooper), 13 anni, viene arrestato per l’omicidio di un suo compagno di classe, sia i detective che la famiglia cercano risposte nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi. Tutti i soggetti coinvolti sono costretti a confrontarsi con l’orrore di quanto accaduto e con il ruolo che hanno avuto in questa terribile tragedia.
Dopo la collaborazione per Boiling Point, Stephen Graham e il regista Philip Barantini si sono riuniti per un altro thriller in quattro parti. Come il film su cui si basa la serie, ogni episodio di questo nuovo show è girato in un’unica lunga ripresa continua. Ma invece di urlare un sanguinoso omicidio a pentole e padelle e allo sfortunato personale, la sceneggiatura di Graham e Jack Thorne tratta di un vero omicidio, che fa a pezzi la comunità locale.
Il primo episodio inizia in medias res: ci presenta la famiglia Miller mentre la polizia arresta il figlio più piccolo, Jamie. È difficile trovare risposte semplici, ma gli indizi su ciò che è realmente accaduto sono inseriti in modo organico nei quattro episodi, ambientati a distanza di giorni e poi di mesi in varie località. Ciascuno si svolge come un’opera teatrale, concentrandosi sulle diverse persone coinvolte mentre affrontano l’omicidio in tempo reale, confrontandosi con la mascolinità tossica, l’incompetenza della polizia e un sistema educativo carente.
È roba pesante, come si addice alla morte di un bambino, ma Graham e Thorne (che ha costruito un impressionante portfolio di drammi social-realistici in televisione, più recentemente Toxic Town) non ammorbidiscono il colpo. C’è anche spazio per momenti di leggerezza a sorpresa, che radicano e umanizzano il procedimento, senza minare l’orrore in questione.
Anche il modo in cui è girato Adolescence non toglie nulla all’orrore. Tutt’altro. Il modo in cui la telecamera di Barantini si intreccia con la narrazione più ampia, scorrendo senza sosta tra i diversi personaggi, è a dir poco straordinario, e lo stesso si può dire della recitazione di tutti.
Graham interpreta un uomo che sembra un livido ambulante, un padre distrutto dai fallimenti che si autoimpone, mentre Ashley Walters dà calore all’agente che ha arrestato suo figlio. Eppure è l’episodio 3 quello che ti rimarrà più impresso, quando la psicologa di Erin Doherty combatte con Jamie in un inquietante duello a due in cui Cooper stupisce tanto quanto lei. Beh, o quello o il finale da brividi dell’episodio 4, che chiude questa tragedia nella casa dove tutto è iniziato dopo che la rabbia di un ragazzo ha raggiunto il punto di ebollizione.
Molto più adulto di quanto il nome possa suggerire, Adolescence è un trionfo di creatività e maestria tecnica, dove il “trucco” a portata di mano lo eleva a uno dei migliori dell’anno.