Con la moderna esplosione di contenuti su Disney+ è facile dimenticare che le serie televisive di Star Wars esistono dal 1985.
George Lucas ha sempre saputo che stava costruendo qualcosa di molto più grande di un franchise cinematografico. Il primo romanzo di riferimento di Star Wars, Mind’s Eye di Alan Dean Foster, fu pubblicato nel 1978, prima dell’uscita de L’Impero colpisce ancora. Quando Lucas concluse la trilogia originale con Il ritorno dello Jedi del 1983, la sua attenzione si rivolse inizialmente al piccolo schermo, dove continuò a concedere licenze per storie ambientate in una galassia molto, molto lontana.
Disney ha trasformato Star Wars in un franchise transmediale all’avanguardia; i film sono stati sostanzialmente sospesi dalla fine della trilogia dei sequel, ma la saga continua in show televisivi Disney+ non sempre di alto profilo. Questi hanno avuto un impatto culturale senza precedenti, garantendo che Star Wars rimanga una parte vitale della cultura popolare. Ma come si collocano tutte queste diverse serie televisive di Star Wars, classificate dalla peggiore alla migliore?
Naturalmente questo articolo contiene solo un’opinione, un parere o un’interpretazione personale dell’autore.
16) Ewoks: La serie TV di Star Wars più dimenticabile di sempre

Il franchise di Star Wars sembrava inizialmente finito dopo Il ritorno dello Jedi. Poi, nel 1984, gli spettatori si sintonizzarono per vedere un lungometraggio adatto alle famiglie con protagonisti gli Ewok. Lucas riteneva che Guerre stellari fosse rivolto principalmente ai bambini e gli Ewok – mai nominati nella saga degli Skywalker – furono creati per attirare l’attenzione dei più piccoli. Il film ha dato vita a uno show televisivo animato realizzato da Nelvana, la casa d’animazione che ha creato gli Orsetti del Cuore.
Ewoks è una serie strana, non è nemmeno commercializzata con il marchio Star Wars e si è sempre trovata a disagio con la tradizione. La qualità del design dei personaggi e dell’animazione diminuisce visibilmente man mano che Ewoks prosegue, anche se la seconda stagione è meglio scritta della prima. L’episodio finale si trasforma in uno Star Wars standard, con l’Impero che arriva su Endor per rubare il MacGuffin degli Ewoks, la mistica Stella del Sole. È come se gli Ewoks si fossero improvvisamente ricordati della galassia di cui avrebbero dovuto far parte.
15) Star Wars: Droids Una strana animazione di Star Wars che non è invecchiata bene.

Ewoks può aver dimenticato di far parte della galassia di Star Wars, ma il suo compagno Star Wars: Droids è stato molto più importante per il canone. Il podracing gioca un ruolo importante nel primo arco narrativo, c’è un alieno a quattro braccia che sembra una prova di concetto per Dexter Jettster in Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, e persino alcuni pianeti vengono citati nella trilogia prequel di Lucas. Gli spettatori moderni saranno sorpresi dal personaggio di Kea Moll del primo episodio, che ha una notevole somiglianza con Rey; in seguito, c’è un pirata spaziale con il nome di “Kybo Ren”.
Gli spettatori possono vedere Star Wars: Droids su Disney+, con la Casa del Topo che ha reso disponibile una serie di Star Wars che, per anni, è stata quasi impossibile da guardare. Si tratta di uno sguardo affascinante sull’evoluzione di Star Wars, che potrebbe aver avuto un impatto sull’evoluzione del franchise maggiore di quanto sembri a prima vista. Sfortunatamente, ciò non impedisce che il film risulti piuttosto datato.
14) Star Wars: Resistance. L’unica serie televisiva ambientata durante l’era della trilogia sequel.

Serie televisiva ambientata molto più avanti nella linea temporale canonica di Star Wars, Star Wars Resistance esplora la battaglia contro il Primo Ordine durante l’era dei sequel. I personaggi crescono nel corso delle due stagioni e in alcune occasioni si ha la sensazione che Resistance aggiunga qualcosa di veramente utile alla narrazione in corso. Ecco, ad esempio, la spiegazione della rapida avanzata del Primo Ordine o qualche dettaglio in più su Hosnian Prime, il pianeta distrutto in Star Wars: The Force Awakens.
Purtroppo, Resistance è minato da una narrazione incoerente e non sembra che Lucasfilm tenga troppo a questo spinoff della saga degli Skywalker. Questo probabilmente perché la Lucasfilm ha continuato a cambiare i suoi piani per i sequel, quindi sarebbe stato impossibile collegare Star Wars Resistance alla storia. Alla fine, questo particolare esperimento transmediale è purtroppo fallito.
13) The Book of Boba Fett. Temuera Morrison meritava di più

Boba Fett è sopravvissuto al Sarlacc e il pistolero è diventato protagonista di una serie televisiva Disney+ ambientata dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi. The Book of Boba Fett è un’altra strana serie televisiva, con i primi episodi che si dividono tra la storia in cui Boba Fett diventa un boss del crimine di Tatooine e i flashback che spiegano perché è diventato così diverso. Il problema fondamentale, però, è che non riesce a rendere questo nuovo status quo particolarmente avvincente; infatti, alla fine della serie, non è chiaro cosa faccia Boba Fett come boss del crimine.
Dopo essersi tirato fuori dalla fossa di Sarlaac, Boba Fett (Temuera Morrison) viene rapito dai Tusken Raider. Ma dopo aver guadagnato la loro fiducia, Boba è in grado di tornare su Tatooine e reclamare il trono di Jabba the Hutt con l’aiuto di Fennec Shand (Ming-Na Wen). Il Libro di Boba Fet ha anche portato direttamente alla terza stagione di The Mandalorian, che ha debuttato nel marzo 2023.
Anche gli sceneggiatori dello show sembrano perdere interesse nella loro reinvenzione di Boba Fett, allontanandosi da lui e trasformando essenzialmente gli ultimi tre episodi nella stagione 2.5 di The Mandalorian. Ci sono momenti di carattere per Din Djarin e Grogu che avrebbero dovuto essere inseriti in serie a sé stanti. Nel complesso, il potenziale c’è, ma The Book of Boba Fett non riesce a realizzarlo.
12) Star Wars: Tales of the Empire
Una strana storia che in qualche modo non si sente completa

Star Wars: Tales of the Empire è una serie di sei cortometraggi animati; tre hanno come protagonista la cattiva di Ahsoka, Morgan Elsbeth, e altri tre la traditrice Jedi Barriss Offee. È ambientata durante i tempi bui del regno dell’Impero e le storie sono caratterizzate da un forte senso di oppressione e malvagità. A volte sono un po’ troppo cupe; la Lucasfilm Animation deve imparare di nuovo a fare la notte e l’ombra senza che risulti opprimente. Tuttavia, in generale, l’animazione è straordinaria.
Tales of the Empire compare relativamente in basso in questa lista perché, purtroppo, abbastanza incompleta. Sebbene approfondisca in parte la storia di Morgan, altri momenti chiave vengono lasciati intatti e le sue motivazioni non hanno senso; non è chiaro, ad esempio, contro chi stia cercando di vendicarsi collaborando con l’Impero. Nel frattempo, la redenzione di Barriss Offee è un po’ troppo netta e il suo ricongiungimento fuori dallo schermo con Ahsoka Tano è insoddisfacente. In definitiva, le idee sono forti, ma questa serie non riesce a reggersi come uno show autonomo.
11) “The Acolyte” La prima serie TV Star Wars Disney+ ad essere cancellata

È davvero un peccato collocare The Acolyte così in basso in questa classifica: è stato realizzato da una parte con una quantità enorme di cura e amore e dall’altra con molta superficialità. La showrunner Leslye Headland è una fan di vecchia data di Star Wars, e questo si dimostra con una storia che si integra tanto bene con le Leggende quanto con il canone. Molte delle idee in gioco in The Acolyte sono tremendamente eccitanti e Manny Jacinto è una delizia assoluta nel ruolo del nuovo Signore dei Sith della serie. Quasi tutto il cast è assolutamente stellare, con altri elementi di spicco come il Maestro Sol di Lee Jung-jae e la padawan Jecki di Dafne Keen.
Le coreografie di combattimento di The Acolyte sono tra le migliori mai viste in Star Wars, ed è impossibile non sentirsi battere il cuore mentre si guarda l’episodio 5, quando il Signore dei Sith affronta un’intera squadra di Jedi. Purtroppo, The Acolyte soffre perché ai personaggi non viene dato il tempo di respirare; la durata degli episodi è così breve che gli archi essenziali vengono troncati. Strutturalmente, due episodi di flashback danneggiano il senso di slancio, e costano anche un po’ di ambiguità morale. In definitiva, The Acolyte aveva un potenziale enorme, peccato per la superficialità della sceneggiatura.
10) “Obi-Wan Kenobi” Il ritorno di Hayden Christensen e Ewan McGregor

Con il ritorno di Hayden Christensen e Ewan McGregor, la serie TV di Obi-Wan Kenobi Disney+ avrebbe dovuto essere una delle più grandi serie evento nella storia di Star Wars. Ad essere onesti, è scritta in modo avvincente, con alcune idee affascinanti in gioco e una giovane Leia Organa di spicco. Inoltre, occupa uno spazio unico, perché è abilmente posizionata in modo da poter essere considerata parte della vecchia linea temporale dell’Universo Espanso con la stessa facilità con cui si colloca nel moderno canone Disney.
Il problema, però, è che Obi-Wan Kenobi ha l’impressione di avere un potenziale eccessivo, il che significa che era destinato a deludere. La computer grafica, le scenografie e i costumi sembrano sorprendentemente scadenti e il confronto finale tra Obi-Wan e Darth Vader è oscuro e difficile da seguire. Purtroppo, ora sembra che la seconda stagione di Obi-Wan Kenobi sia improbabile.
9) “Tales Of The Jedi” Una serie televisiva antologica che esplora Ahsoka e Dooku

La serie Star Wars: Tales of the Jedi si spera sia il futuro delle animazioni del franchise. Questi cortometraggi si concentrano su momenti chiave della vita di due personaggi; raccontano la storia della caduta di Dooku nel lato oscuro e aggiungono maggiore profondità e dettagli alla vita di Ahsoka Tano. Non sono privi di problemi: diversi dettagli si collocano in modo scomodo rispetto al canone, rafforzando la sensazione che la Lucasfilm Television sia una legge a sé stante, e l’episodio finale cancella un importante personaggio LGBTQI+ dal romanzo Ahsoka di E.K. Johnston. Tuttavia, sono tremendamente efficaci e splendidamente animati, con una narrazione nitida e concisa.
8) “Ahsoka” Il debutto di Dave Filoni nel live-action

Diretto da Dave Filoni, Ahsoka è davvero difficile da collocare in questa classifica di Star Wars. Presenta alcuni dei migliori casting di Star Wars fino ad oggi, con Natasha Liu Bordizzo, Eman Esfandi e il compianto Ray Stevenson, tutti degni di particolare elogio; anche Rosario Dawson offre un’interpretazione credibile del personaggio principale. Diretta da Dave Filoni, è essenzialmente la continuazione della storia iniziata con Star Wars: The Clone Wars e Star Wars Rebels, anche se con un ulteriore salto temporale per garantire che gli spettatori vecchi e nuovi si trovino su un piano di parità in termini di adattamento.
Ahsoka si distingue per aver compiuto alcuni dei più grandi passi avanti nella storia di Star Wars, introducendo una galassia completamente nuova in Guerre Stellari, il che la rende deliziosa per la sua audacia. Il problema principale di Ahsoka è che si sente un po’ incompleta dopo la prima stagione; anche se si tratta di una scelta creativa deliberata, significa che la storia non riesce a stare in piedi abbastanza bene da soddisfare. Ci saranno problemi in futuro con la seconda stagione di Ahsoka, alla luce della triste scomparsa di Ray Stevenson, che richiederà sicuramente un nuovo cast.
7) “The Bad Batch”Le avventure della Clone Force 99

Con protagonista la Clone Force 99, un gruppo di cloni mutanti creati dai Kaminoani, Star Wars: The Bad Batch è ambientato subito dopo gli eventi di Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith. Questo gruppo di cloni si rifiuta di rispettare l’Ordine 66 e si ritrova in fuga dall’Impero. La prima stagione ha faticato ad affermare i suoi personaggi e la seconda ha avuto qualche problema di ritmo; ma questi problemi sono stati quasi tutti risolti per l’incredibile stagione 3.
Nel corso delle tre stagioni di The Bad Batch, i personaggi diventano il cuore dello show. La morte di Tech nel finale della seconda stagione è stata scioccante e ha lasciato molti spettatori nella speranza di un suo ritorno attraverso un colpo di scena alla Winter Soldier. La realtà, però, è che la posta in gioco è davvero così alta. Star Wars: The Bad Batch può aver inciampato un po’ all’inizio, ma è diventata una delle migliori.
6) “Skeleton Crew” Un delizioso promemoria di ciò che può essere Star Wars

Con Jude Law nel ruolo dello “Jedi” Jod Na Nawood, Star Wars: Skeleton Crew è una boccata d’aria fresca. Il concetto è fresco e originale: un gruppo di ragazzi provenienti da un pianeta simile alla Terra si ritrova bloccato nella galassia di Star Wars. Ispirandosi a film classici come Hook e I Goonies, Skeleton Crew è una celebrazione della speranza che – cosa insolita per le serie TV di Star Wars – giunge a una conclusione piuttosto soddisfacente.
Tutti abbiamo sentito il vecchio detto che non si dovrebbe mai lavorare con i bambini o con gli animali. Skeleton Crew dimostra quanto questo sia sbagliato, perché Law è effettivamente superato da giovani attori come Robert Timothy Smith, Kyriana Kratter, Ryan Kiera Armstrong e Ravi Cabot-Conyers. La trama di Skeleton Crew è calda e coinvolgente, la storia scorre bene e alla fine evita l’ossessione degli ”easter eggs” che hanno danneggiato molti dei suoi predecessori. Considerata una serie unica, resta da vedere se ci sarà una seconda stagione.
5) “The Mandalorian” Le stagioni 1 e 2 sono stellari, ma questa viene scalzata dalla classifica a causa della stagione 3.

È impossibile sopravvalutare l’importanza di The Mandalorian per l’evoluzione di Star Wars. The Mandalorian è stato un enorme successo per Disney+, con il primo episodio che ha debuttato in concomitanza con il rilascio dell’intera piattaforma di streaming; Lucasfilm è riuscita a mantenere segreto Baby Yoda (ora noto come Grogu), il che significa che la prima serie televisiva di Star Wars in live-action è diventata immediatamente virale. La prima stagione di The Mandalorian è stata un successo assoluto, giustamente, con archi di personaggi forti e avvincenti.
Tuttavia, ci sono stati dei difetti enormi, che spiegano perché la serie non si è classificata più in alto in questa lista. La seconda stagione ha perso slancio a causa del fan-service, mentre la terza ha faticato a prendere una nuova direzione, con archi narrativi incoerenti che hanno fatto sì che la riconquista di Mandalore non avesse il peso emotivo che meritava. Tuttavia, si spera che i prossimi film della Lucasfilm ambientati in quest’epoca possano risolvere questi problemi.
4) “The Clone Wars” Ahsoka, il ritorno di Darth Maul, Cloni, Mandalore e molto altro ancora.

Creato da George Lucas e Dave Filoni, Star Wars: The Clone Wars è ambientato tra gli eventi di Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni e Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith. È uno dei programmi TV di Star Wars più popolari e amati, e per una buona ragione, con enormi archi di personaggi e narrazioni intriganti. Ci sono problemi, però; l’animazione è incoerente, e Star Wars: The Clone Wars inizialmente salta intorno alla linea temporale impunemente, rendendo alcune narrazioni difficili da seguire.
Disney inizialmente cancellò The Clone Wars dopo aver acquisito la Lucasfilm, ma fecero subito retromarcia. Star Wars: The Clone Wars stagione 7 è stata pubblicata su Disney +, con gli ultimi episodi ambientati contemporaneamente alla caduta di Anakin al lato oscuro. La settima stagione è ampiamente considerata tra i migliori Star Wars fino ad oggi, e con buone ragioni. Presenta gli scrittori e gli artisti della Lucasfilm Animation al loro livello migliore.
3) “Rebels”

I fan dell’animazione di Star Wars sono divisi nel migliore dei modi su Star Wars: The Clone Wars e Star Wars Rebels; c’è un intenso dibattito su quale sia meglio. Ambientato durante i Tempi Oscuri del regno dell’Impero, questo è il gruppo di ribelli (tra cui un ex Jedi e, in seguito, Ahsoka Tano) che lottano per stare in piedi per la luce. Le minacce si intensificano, con gli Inquisitori che inseguono i Jedi e lo stesso Darth Vader che si presentavano per affrontare la sua ex Padawan.
Questa classifica colloca Star Wars Rebels sopra Star Wars: The Clone Wars, semplicemente perché lo showrunner Dave Filoni ha imparato le lezioni dalla serie precedente, e la narrazione è molto più sicura. Star Wars Rebels è notevole per quello che è ancora il miglior episodio dell’animazione di Star Wars fino ad oggi, “Twin Suns”, il duello finale tra Obi-Wan Kenobi e Darth Maul sulle sabbie del deserto di Tatooine. Recentemente si è assicurato un’eredità in live-action, che i personaggi che appaiono sia in The Mandalorian che in Ahsoka.
2) “Vision” La canonicità non equivale a qualità.

Il primo spettacolo non-canone pubblicato dopo l’acquisizione della Disney da Lucasfilm, Star Wars: Visions offre fantastiche reinterpretazioni della saga Skywalker. I vari stili di animazione sono enormi, le sceneggiature sono indimenticabili e c’è uno strano senso in cui Star Wars: Visions capisce la Forza meglio della maggior parte del canone. Incredibilmente, la seconda stagione di Star Wars Vision ha effettivamente superato la prima stagione, con una narrazione enorme che attraversa tutti gli episodi animati. Questo delizioso spettacolo di Star Wars dimostra che la canonicità non è la stessa cosa della qualità, e che la narrazione conta più della tradizione.
1) “Andor” Il più audace e creativo show televisivo live-action fino ad oggi

Il miglior live-action show televisivo di Star Wars fino ad oggi è senza dubbio Andor. Questo show televisivo Disney + live-action è un prequel di Rogue One: A Star Wars Story, spiegando come Cassian Andor di Diego Luna sia diventato parte della nascente Alleanza ribelle. È sorprendentemente matura, un’esplorazione politicamente consapevole della natura strisciante dell’impero e la prima stagione ha posto temi e caratterizzazioni al di sopra del fan service e degli easter eggs.
Andor a mio modo di vedere non è solo la miglior serie di Star Wars mai fatte fin’ora ma è anche tra le migliori serie in assoluto anche al di fuori della “galassia lontana lontana”.