Nella masterclass che c’è stata oggi presso l’auditorium di Roma Mortensen ha raccontato molti suoi aspetti personali che in tanti non conoscevano.

Inizia raccontando dell’infanzia in argentina e la sua passione per i cavalli, la prima vota che li vide li definì dei cammelli strani.

Da quel momento ha sviluppato una passione talmente grande da, racconta, “di riuscire a capire dalle scene di un film se l’attore che sta cavalcando sa dominarlo oppure è la sceconda volta che ci sale sopra”

Poi ha parlato del cambio di vita dovuto alla separazione dei genitori quando dall’argentina si è trasferito negli states. Racconta del fratello di 5 anni che appena trasferiti odiava l’inglese definendola una lingua schifosa.

Solo intorno ai 23 anni ha cominciato ad avere interesse per cinema grazie alla mamma che spesso lo accompagnava al cinema e da dove partivano grandi discussioni sul film appena visto.

Definisce gli attori come un semplice colore di una tavolozza mentre il regista è il pittore perchè responsabile di tutto anche del risultato.

Ha fatto molti lavori umili che lo hanno aitutato ad avere anche rispetto sul set, per questo odia gli attori arroganti o che semplicemente arrivano in ritardo, è una mancanza di rispetto per il lavoro soprattutto perchè in tanti dipendono dai tuoi comportamenti.

Questo lo ha aituato moltissimo anche nel raccontare una storia.

Ricerca maniacale sul lavoro di ogni minimo particolare che possa essere una valore aggiunto, una frase, una data, qualsiasi cosa. Se devo interpretare una persona che arriva da un determinato posto vado a vedere il posto da dove arriva.

Anche per la sua casa editrice, la “Percival press” gli piace controllare tutto ma solo per una forma di perfezione.

Sa di essere molto ossessivo.

Amore per Hitchcock e il rapporto con i registi con cui ha lavorato.

La cosa migliore sia come regista che come attore è essere flessibili, il fatto di essere sempre alla ricerca della perfezione non vuol dire che non devi ascoltare gli altri anzi, anche questo è un valore aggiunto.

Il rapporto con la morte

Racconta quando da bambino chiese alla madre “mamma ma tu morirai?” Alla risposta del tutti moriamo gli dissi “quindi potresti morire anche domani” ,

spero di no ma certo che posso morire anche domani

Da quel giorno, racconta, che cerca di essere sempre impegnato proprio perché non sa quando ci resta e definisce la vita un treno che passa molto velocemente.

Viggo Peter Mortensen Jr. nasce a New York, 20 ottobre 1958

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