Sebbene ci sia una forza nell’affrontare un sequel come un adattamento, essere così legati all’originale ha un costo. In primo luogo, soffre il confronto visivo; Beetlejuice Beetlejuice è pieno di design ed effetti meravigliosi e inventivi, ma la fotografia e l’inquadratura sono più funzionali che espressive.
E non c’è da stupirsi che questo film manchi della selvaticità dell’originale, sia dal punto di vista visivo che narrativo, quando ogni scelta è fatta pensando all’originale. L’impresa stessa è accompagnata da barriere di sicurezza che Burton & Co. non si erano imposti la prima volta.
Ma ilcast di Beetlejuice Beetlejuice è la sua linfa vitale e tutti si sono chiaramente nutriti dell’energia che Burton sprigionava sul set. Di fronte a un ritmo molto più veloce, l’insieme lavora all’unisono per mantenere il ritmo della commedia e riempie le proprie interpretazioni con tutta la strana caratterizzazione che l’approccio progettuale richiede.
Guardare questi apprezzati interpreti è sempre un piacere, ma sono anche quelli che capiscono meglio questo progetto; le loro scene sono quelle che più si avvicinano al sequel e a come si sentiva il suo predecessore.
Questo mondo prende vita perché loro lo fanno vivere, nonostante alcuni siano svantaggiati dalla sceneggiatura. Ryder e Ortega sono i più gravati dal dramma, che non è il punto di forza di questo film, e il fatto che tutto regga è una testimonianza del loro lavoro. I personaggi di Monica Bellucci e Willem Dafoe, entrambi essenzialmente pezzi, sono un po’ sottotono perché troppo spiegati.
Michael Keaton e Catherine O’Hara si trovano quindi in una posizione privilegiata: personaggi di supporto corposi e liberi di giocare. Beetlejuice e Delia sono impiegati al punto giusto, ciascuno iniettando nel film il proprio sapore di caos ogni volta che le cose rischiano di risultare stantie.
Guardare questi lodati interpreti è sempre un piacere, ma sono anche quelli che capiscono meglio questo progetto; le loro scene sono quelle che più si avvicinano al sequel a come si sentiva il suo predecessore. Ma inseguire quel tono unico sarebbe stato folle. È meglio dire che Beetlejuice Beetlejuice fa le sue cose e che, il più delle volte, funziona.
Beetlejuice Beetlejuice è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia. Il film dura 104 minuti ed è classificato PG-13 per contenuti violenti, immagini macabre e sanguinose, linguaggio forte, materiale suggestivo e breve uso di droghe.
Il film uscirà nelle sale Italiane il 5 settembre.