Nell’agosto del 2022, Netflix stava perdendo terreno rispetto ai suoi concorrenti: HBO Max aveva dimostrato di essere una solida casa per la televisione di prestigio; Disney+ era uscito dalle porte con un botto grazie alle sue proprietà Marvel e Star Wars; Prime Video era sul punto di svelare una risposta da un miliardo di dollari a Game of Thrones; Apple TV+ si stava facendo strada in modo sorprendente nonostante la sua libreria relativamente umile.
Ma se quel periodo delle guerre dello streaming è stato definito da un’espansione sfrenata, ora siamo entrati in un periodo di consolidamento e di riduzione dei costi.
Con gli investitori che privilegiano la redditività rispetto alla crescita, e dopo un 2023 tumultuoso in cui si sono verificati diversi mesi di interruzione dei lavori a Hollywood, l’industria dello streaming è diventata molto più insidiosa per le aziende.
Ci sono solo un paio di “haves” e un sacco di “have-nots”.
HBO Max non esiste nemmeno più: la sua società madre, Warner Bros. Discovery, ha fuso le sue filiali per creare Max, un servizio che mostra I Soprano insieme a Dr. Pimple Popper (e spesso butta via serie popolari in un momento di preavviso per motivi di detrazione fiscale, ma questa è tutta un’altra storia).
La scommessa di Amazon su Gli anelli del potere (e altri progetti costosi come Citadel) ha fatto fiasco, visti i costi.
Disney+ è in caduta libera, dato che l’interesse generale per i supereroi sta scemando e la fusione definitiva con il servizio gemello, Hulu, sembra quasi inevitabile.
Paramount+ (con Showtime) non è riuscito a incidere sul mercato, ma indovinate un po’? A quanto pare, presto potrebbe arrivare il momento in cui Warner Bros. Discovery e Paramount saranno una cosa sola.
Nel frattempo, in mezzo a tutti questi passi indietro e manovre aziendali affrettate, c’è Netflix.
Se gli ultimi 18 mesi hanno dimostrato qualcosa, è che le crepe che Netflix cominciava a mostrare erano temporanee e che è l’unica azienda costruita per sopravvivere alla guerra dello streaming.
Netflix ha un vantaggio così grande nel numero di abbonati e nel loro comportamento appreso, che può trasformare Suits, uno show che è andato in onda nel 2019 e che era già in streaming su Peacock!- nello show dell’estate.
Non importa tanto cosa c’è su Netflix quanto il fatto che ci sia su Netflix, una verità che anche i concorrenti di Netflix hanno iniziato ad accettare: Dopo anni in cui gli studios si sono accaparrati l’IP per i propri servizi, questi stessi studios stanno tornando a concedere licenze a Netflix, poiché è più o meno l’unica piattaforma in cui uno show può trovare un pubblico considerevole.
Se ci fosse una bandiera bianca nella guerra dello streaming, tutti la starebbero sventolando in questo momento.
E dopo anni di sconvolgimenti e caos, sembra che siamo pronti a tornare a una qualche forma del modello via cavo che è stato sconvolto all’inizio. Il futuro è Netflix e un mucchio di pacchetti.
Ma finché questo nuovo mondo non si materializzerà, ci saranno ancora fluttuazioni tra questi servizi di streaming in concorrenza tra loro.
Ci sarà ancora l’importante questione di quali servizi valga la pena pagare, soprattutto quando ognuno di essi istituirà livelli pubblicitari e forti aumenti di prezzo per evitare di guardare la pubblicità.
Una cosa è sicura, adesso cominciano veramente ad esserci troppe piattaforme per le tasche, sempre più sofferenti dall’inflazione, degli Italiani.