La recensione di Povere creature!, il nuovo film di Yorgos Lanthimos vincitore del Leone d’oro a Venezia80

Povere Creature! è l’ultimo film di Yorgos Lanthimo stratto dall’omonimo romanzo di Alasdair Gray, già vincitore del Leone d’Oro, di due Golden Globe ed atteso come grande protagonista anche per la notte degli Oscar.

Il film Povere creature racconta la storia di formazione di Bella, riportata in vita dal chirurgo Godwin Baxter (Willem Dafoe). “Dopo aver vissuto intrappolata in casa di Baxter con la sola presenza dello studente Max McCandles (Ramy Youssef), Bella va a Lisbona per un viaggio romantico con il suo amante, Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo)”, ha commentato lo sceneggiatore Tony McNamara.

“Sulla nave vive un costante desiderio di fuga da quell’uomo (egocentrico e misogino) e dalla sua mascolinità tossica. E, affascinata dall’incontro sulla nave con Martha (Hanna Schygulla) e dalla sua indipendenza, comincia a muoversi per il mondo: il cinico Harry Astley (Jerrod Carmichael) la conduce ad Alessandria, città che per Bella rappresenta la sua giovinezza, il momento in cui vede il mondo come un posto incasinato. Parigi è, invece, la città in cui esplora la sua sessualità, spingendosi il più lontano possibile prima di tornare a casa, per via dell’incontro con Swiney (Katherine Hunter), la madame di un bordello”.

“Di ritorno a casa, mentre Bella cerca di trovare il proprio posto nel mondo e la propria felicità, l’incontro con Alfred Blessington (ChristopherAbbott) farà riemergere tutta la sua intera storia proprio mentre i sentimenti del dottor Baxter per Felicity (Margaret Qualley), la sua nuova Bella, diventano sempre più chiari”, ha concluso McNamara.

Uno stupefatto Max viene informato a cena. Bella è stata creata dal corpo di una donna che si è suicidata. È una bambina in un corpo adulto che ha bisogno di essere istruita e supervisionata. Godwin teme di essersi affezionato troppo a lei per uno studio clinico. Max accetta il lavoro con un misto di disgusto, trepidazione e meraviglia. Fa diligentemente da tutore a Bella ma presto nota la sua bellezza inebriante. I lunghi capelli neri di Bella, che crescono di un centimetro ogni giorno, accentuano una figura elastica che irradia femminilità.
La crescita mentale di Bella porta a uno sviluppo inaspettato. Scopre le gioie della masturbazione e dei piaceri corporei. Questo risveglio carnale viene notato dal ambiguo avvocato di Godwin, Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo). Il lussurioso intrigante decide di portare via Bella come una fantasia perversa. È felice di soddisfare una fonte di orgasmi infiniti. Max e Godwin, sgomenti, capiscono che non possono impedirle di fuggire. Bella non è loro prigioniera né un esperimento controllato. Ha il diritto di partire con Duncan e trovare la propria strada in un mondo crudele.
C’è molto da disfare qui. Anche Godwin, che Bella chiama affettuosamente “Dio” in un intelligente doppio senso, è un mosaico di organi. Uno scherzo ricorrente vede Godwin inorridire Max con le orribili operazioni a cui suo padre lo ha sottoposto. Un essere umano ha davvero bisogno di una milza? Questa educazione crudele scatenò l’insaziabile e demente ricerca di Godwin di creare una nuova vita. Bella è l’epitome del lavoro della sua vita, ma non poteva rimanere distante e calcolatore. Ha un’innata capacità di incantare. Tutti in sua presenza si innamorano.
Il sex toy vivente di Duncan si rende presto conto di non essere l’unica fonte di piacere. La comprensione di sé di Bella cresce esponenzialmente durante i loro viaggi. Incontra nuove persone che la incuriosiscono oltre l’aspetto fisico. Bella non aveva mai conosciuto la fame, il dolore e la sofferenza. È inorridita, rullo di tamburi, per favore, nell’apprendere che la maggior parte delle persone sono povere e non vivono nel lusso. Bella incontra un cinico (Jerrod Carmichael) e la sua anziana mecenate (Hanna Schygulla) che la aprono a diversi discorsi filosofici . Le loro interazioni liberano Bella dalla presa di Duncan. Ciò che accadrà dopo è una svolta che il lascivo connivente non avrebbe mai potuto prevedere.

Stone è ancora una volta degno dell’Oscar con una performance davvero audace. Bella passa dall’essere un ragazzino gorgogliante a una donna sessualmente aperta, fermamente in controllo del proprio destino. La volontà di Stone di rappresentare la nudità e di impegnarsi in scene di sesso esplicite è notevole. Poor Things non è palesemente pornografico ma mostra artisticamente un edonismo dilagante. Il secondo atto del film a Parigi fa precipitare il rating R nel precipizio. Ciò sarà senza dubbio controverso poiché la narrazione evita di proposito un comportamento pudico. La liberazione sessuale femminile è ritenuta necessaria per la realizzazione personale di Bella. Rifiuta di essere controllata o confinata dalle norme patriarcali. Il climax vede Bella finalmente affrontare le pressioni sociali quando un nuovo antagonista (Christopher Abbott) cerca di reclamarla.

Povere creature è una festa per gli occhi. La cinematografia di Robbie Ryan cambia dal bianco e nero a tonalità vibranti man mano che la maturità di Bella progredisce. Lanthimos utilizza obiettivi fish eye e grandangolari per catturare gli ambienti nella loro totalità. C’è anche una scenografia steampunk mescolata con la direzione artistica vittoriana e gotica. Ogni aspetto estetico risalta, ma il design dei costumi sarà particolarmente lodato. Holly Waddington ( Lady Macbeth, The Great ) ha bisogno di liberare spazio sullo scaffale per la stagione dei premi. Il suo cosciotto di montone, le maniche a sbuffo sugli abiti di Bella, la lingerie squisitamente provocante nei bordelli e le mutandine vittoriane come gonne abbagliano assolutamente sullo schermo.

Di marty_berny

Vengo da un galassia lontana lontana... Appassionata di cinema e serie tv anche nella vita precedente e devota ai Musical

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